Nel corso dell’esame della manovra economica sono emerse misure mirate a sostenere le fasce di età più avanzate: non solo sussidi diretti, ma anche interventi che toccano lavoro, salute e spese quotidiane. Si tratta di provvedimenti pensati per chi ha un reddito limitato e per chi, per ragioni anagrafiche o di salute, fatica a restare nel mercato del lavoro o a sostenere le spese correnti. Sul piano pratico, le novità vanno dalle agevolazioni per le assunzioni alla conferma di aiuti per bollette e trasporti, con strumenti che in molti territori assumono forme diverse a livello regionale e comunale.
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Incentivi e sostegni per gli over 50
Per chi riguarda il lavoro, la norma introduce il Bonus Assunzione, un incentivo rivolto ai datori che concretizzano nuove assunzioni con contratti a tempo indeterminato, apprendistato o con la conversione da tempo determinato a indeterminato. L’effetto più immediato è un’esenzione parziale dei contributi previdenziali per un periodo che può arrivare fino a 36 mesi; per categorie considerate svantaggiate l’incentivo può raggiungere importi annui significativi, fino a circa 8.000 euro per assunzione stabile. Un dettaglio che molti sottovalutano: la misura richiede procedure amministrative specifiche e comunicazioni formali agli uffici del lavoro.
Sul fronte della riqualificazione professionale, il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) eroga un contributo mensile (circa 500 euro) per chi partecipa a percorsi di formazione e orientamento; la misura prevede limiti di ISEE e di reddito (soglie intorno a 10.140 euro) e si rivolge soprattutto ai disoccupati che intendono rientrare nel mercato del lavoro. A complemento, il Sostegno al reddito offre importi variabili (tra i 500 e i 1.000 euro) a chi ha accumulato periodi di disoccupazione e determinati requisiti di attività lavorativa minima.
Resta in vigore la NASpI per la tutela contro la disoccupazione involontaria: la misura è parametrata al salario precedente e ha un tetto massimo intorno a 1.550,42 euro, con riduzioni progressive dopo alcuni mesi di frizione. Sempre per le famiglie con redditi contenuti sono confermati strumenti come il Bonus bollette e la Carta Dedicata a Te, che premiano nuclei con ISEE ridotto; infine, è prevista una misura per la salute mentale, il Bonus Psicologo, con contributi fino a circa 1.500 euro per chi rientra nelle soglie di reddito previste. Un fenomeno che in molti notano nelle città è la disparità di applicazione regionale di queste misure: spesso il diritto esiste, ma la modulistica e i tempi variano.
Misure per chi ha più di 60 anni
Le persone con più di 60 anni trovano misure che vanno dall’aiuto sul conto corrente alle esenzioni sanitarie e alle agevolazioni per i trasporti pubblici. La Carta acquisti (per chi ha almeno 65 anni) eroga importi periodici (intorno a 80 euro ogni due mesi) a beneficiari con ISEE molto contenuto; la richiesta segue procedure tradizionali, spesso con consegna o compilazione presso gli uffici postali. Un aspetto che sfugge a chi vive in città: molte pratiche vengono semplificate solo in parte e resta bisogno di supporto da patronati o CAF.
L’Assegno di Inclusione (ADI) è pensato per i nuclei con almeno un componente over 60 e prevede soglie di ISEE e reddito del nucleo che determinano importi variabili; per un solo anziano il valore base indicato si aggira sui 541 euro, con aumenti in presenza di minori o persone con disabilità. L’Esenzione del ticket sanitario per over 60 è prevista, ma i limiti reddituali e le prestazioni coperte sono decisi a livello regionale, quindi l’applicazione cambia da una regione all’altra.
Per chi ha redditi bassi è disponibile il Bonus Conto Corrente Zero Costi, che assicura conti di base senza spese per chi presenta ISEE entro determinate soglie (intorno a 11.600 euro) o pensioni sotto una certa soglia annua. Chi ha raggiunto l’età pensionabile ma non ha contributi sufficienti può accedere all’Assegno Sociale (con limiti di reddito personale e coniugale stabiliti e un importo mensile indicato nel provvedimento). Sul fronte della mobilità, diverse amministrazioni locali offrono sconti sugli abbonamenti: in alcune province del Nord, per esempio, le agevolazioni possono arrivare al 30%. Un dettaglio che molti sottovalutano è la variabilità territoriale: servizi e sconti spesso dipendono dall’ente locale.
Diritti e aiuti per gli over 70 e gli over 80
Per gli over 70 sono previste agevolazioni pratiche: ad esempio, la riduzione o l’azzeramento del costo dei bollettini postali agli sportelli — un risparmio concreto su pagamenti ricorrenti — e sconti su specifici moduli di versamento come l’F35 o le multe. L’Esenzione del canone RAI è prevista per chi ha più di 75 anni e rientra sotto una certa soglia di reddito familiare; lo stesso beneficio può essere esteso a chi risiede in strutture socio-sanitarie dotate di televisore.
Per i titolari di pensioni di invalidità totale è stato previsto un incremento mensile (indicativamente +96 euro) destinato a migliorare il potere d’acquisto delle persone più fragili. Infine, per gli over 80 non autosufficienti che già percepiscono o possono ottenere l’indennità di accompagnamento, è stato introdotto un Bonus anziani con importi significativi (nell’ordine di 850 euro mensili) per chi rientra in soglie di ISEE molto basse (circa 6.000 euro o meno). La domanda per queste prestazioni si presenta tramite l’ente previdenziale nazionale o con l’assistenza di patronati e CAF.
Il quadro complessivo mostra una direzione chiara: più strumenti di sostegno, ma anche maggiore complessità amministrativa. Per questo, chi vive in territori con servizi sociali attivi nota risultati più rapidi; altrove, l’implementazione richiede tempo e assistenza. Un fenomeno che in molti osservano è la crescente necessità di supporto pratico per trasformare i diritti in prestazioni effettive nella vita quotidiana.