Bonus auto elettriche bruciato in 24 ore: fondi finiti, ma c’è ancora una speranza per gli esclusi

Il portale si apre e, prima che si chiuda il primo giorno, i fondi sono già esauriti: la corsa al bonus per le auto elettriche ha avuto l’effetto di un assalto digitale. In meno di 24 ore i soldi stanziati sono stati prenotati, lasciando migliaia di cittadini e piccole imprese fuori dalla lista dei beneficiari. La scena è quella di un click day moderno: traffico sul sito, moduli compilati in fretta e voucher che spariscono in tempo reale.

Fondi azzerati in meno di 24 ore

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica aveva messo sul piatto 595 milioni per sostenere l’acquisto di veicoli a zero emissioni, ma la disponibilità si è volatilizzata nel giro di poche ore. Secondo i dati diffusi da Sogei, sono stati emessi oltre 55mila voucher tra cittadini e microimprese, superando le attese indicate dal Pnrr. Chi ha compilato la domanda in tempo ha potuto accaparrarsi contributi fino a 11mila euro per persone fisiche o fino a 20mila euro per veicoli commerciali di microimprese, con regole precise su prezzo massimo e requisiti di rottamazione.

La condizione imprescindibile era la rottamazione di un veicolo intestato da almeno sei mesi e fino a classe Euro 5, un obbligo che ha inciso sulla platea potenziale degli aventi diritto. Un dettaglio che molti sottovalutano: la pratica amministrativa non è immediata e richiede tempi e documenti precisi, un fattore che può trasformare una prenotazione in un buco nell’acqua se non gestita correttamente.

La rapidità con cui i fondi si sono esauriti mostra due cose: l’interesse reale per la mobilità elettrica in Italia e la fragilità degli strumenti di assegnazione quando la domanda supera di gran lunga l’offerta. Nel frattempo il portale resta attivo, ma per molti la corsa è già persa, almeno per il momento.

Bonus auto elettriche bruciato in 24 ore: fondi finiti, ma c’è ancora una speranza per gli esclusi
Bonus auto elettriche bruciato in 24 ore: fondi finiti, ma c’è ancora una speranza per gli esclusi – agevolazionibonus.it

Cosa succede ora per esclusi e beneficiari

Non tutto è chiuso: il Ministero ha chiarito che la piattaforma rimarrà operativa e che le richieste incomplete o le rinunce comporteranno la riassegnazione automatica e in tempo reale dei fondi liberati. Chi è rimasto escluso può quindi monitorare il sistema o rivolgersi ai concessionari accreditati, che spesso segnalano eventuali slot riaperti. Esiste inoltre un motore di ricerca pubblico per verificare i concessionari aderenti e i modelli ancora disponibili, utile per organizzare l’acquisto non appena un voucher torna libero.

I beneficiari che hanno ottenuto il voucher devono seguire procedure molto precise: la rottamazione deve avvenire contestualmente all’acquisto del nuovo veicolo e la documentazione di demolizione deve essere caricata dal concessionario entro 30 giorni sulla piattaforma ministeriale. Il mancato rispetto di queste scadenze provoca la perdita del contributo, che verrà rimesso in circolo per altri richiedenti. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che le pratiche burocratiche possono incontrare ritardi proprio dove la domanda è più alta.

Sul fronte politico e amministrativo si parla di possibile rifinanziamento, mentre gli operatori del settore sottolineano la necessità di strumenti più flessibili per gestire picchi di domanda. Per molti cittadini la transizione verso l’elettrico rimane una priorità concreta, ma la disponibilità limitata dei fondi e le procedure rigorose sono un freno tangibile: chi ha ottenuto il bonus ha davanti scadenze precise, chi è escluso deve vigilare sulla piattaforma e sui concessionari nella speranza che qualche contributo torni disponibile.