Una lunga fila virtuale di candidati si blocca davanti alla schermata del pagamento: è questa l’immagine che emerge dalle segnalazioni arrivate in redazione riguardo alla procedura per partecipare al concorso PNRR 3 per docenti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria. Per inviare l’istanza è necessario versare il contributo di segreteria e molti aspiranti riferiscono errori, pagamenti non registrati o difficoltà nel generare il documento corretto.
La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 29 ottobre 2025 e la tassa ha importo fisso: 10 euro per ciascuna procedura per la quale si intende concorrere. Il versamento va eseguito con un bollettino unico generato tramite il servizio Pago in Rete del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), ma proprio l’interfaccia di pagamento è la fonte principale dei problemi segnalati.
Chi si confronta con questi intoppi dice di aver incontrato tre ordini di difficoltà: accesso al servizio, modalità di pagamento e mancata registrazione dell’avviso pagato. Un dettaglio che molti sottovalutano è la necessità di generare il bollettino solo dopo aver inserito tutte le tipologie di posto per le quali si intende concorrere: se si aggiungono altre opzioni dopo, il bollettino resta incompleto e va rigenerato.

Indice
Come accedere e quali opzioni di pagamento usare
Il primo ostacolo segnalato riguarda le credenziali: l’accesso a Pago in Rete avviene dalla sezione servizi del sito del Ministero e richiede credenziali della Pubblica Amministrazione. Si può entrare con SPID, CIE, CNS o sistemi di identità elettronica riconosciuti. Lo raccontano i tecnici del settore: senza un’identità digitale valida non si prosegue oltre la schermata dei pagamenti.
Una volta dentro, sono previste due strade per versare i diritti di segreteria. La prima è il pagamento online diretto tramite carte o addebito bancario oppure tramite l’app IO. La seconda è scaricare il documento di pagamento in formato cartaceo, che riporta QR-Code e il bollettino postale PA, per pagare successivamente in tabaccherie, uffici postali o sportelli abilitati. Un fenomeno che in molti notano: alcune ricevitorie accettano solo il QR-Code e richiedono la stampa.
La lista dei prestatori di servizi di pagamento (PSP) è disponibile su PagoPA: ogni PSP può applicare commissioni diverse al momento dell’operazione. Per questo motivo conviene controllare l’importo totale prima di confermare. Se il menu del carrello non si completa è probabile che uno dei pagamenti inseriti sia già stato processato: in questo caso il sistema segnala lo stato e il suggerimento è attendere qualche minuto e riprovare.
Cosa fare in caso di errori, rimborsi e ricevute
Quando il pagamento non viene registrato oppure si è versato più del dovuto, il Ministero fornisce istruzioni precise per la richiesta di rimborso. Il candidato può presentare istanza corredata dalla/le ricevuta/e e da copia di un documento di identità; alla domanda va applicata una marca da bollo di € 16,00 e la firma autografa dell’interessato. Un aspetto che sfugge a chi vive in città: senza la documentazione completa la pratica non avanza.
La domanda di rimborso può essere inviata tramite posta elettronica certificata all’indirizzo dgpersonalescuola@postacert.istruzione.it oppure per posta ordinaria o raccomandata al seguente recapito del Ministero: Viale Trastevere, 76/A – 00153 Roma. Chi decide di annullare un’istanza già inoltrata per modificare le tipologie di posto deve generare una nuova domanda e corrispondere il bollettino aggiornato; in alternativa può richiedere il rimborso del primo versamento.
Per recuperare la ricevuta di un pagamento effettuato tramite Pago in Rete basta accedere all’area riservata, selezionare “Pago In Rete Ministero” e filtrare per stato “pagato”: verrà resa disponibile la ricevuta telematica. Per problemi tecnici è possibile richiedere assistenza compilando il modulo messo a disposizione dal Ministero; un dettaglio utile: la modifica dell’indirizzo e-mail per le comunicazioni si esegue nell’area riservata alla voce “Dati Personali – Modifica Email”.
Nel complesso, il consiglio pratico è controllare con calma ogni passaggio prima di confermare il pagamento e conservare tutta la documentazione cartacea o elettronica. È un processo che porta alla luce questioni amministrative più ampie: la digitalizzazione dei servizi pubblici funziona, ma richiede attenzione ai dettagli e qualche pazienza in più da parte degli utenti.