Ecco il nuovo importo dell’assegno di invalidità 2025: cifra aggiornata e novità da conoscere

Alla cassa di uno sportello postale o nella schermata del conto corrente, per molte persone la cifra che arriva ogni mese conta più di una notizia: è il sostegno che permette di affrontare le spese quotidiane. Dopo una pronuncia della Corte costituzionale è cambiato il modo in cui viene calcolata quella somma per chi percepisce l’assegno di invalidità calcolato solo sul montante contributivo. Lo scenario pratico è semplice: chi prima riceveva importi molto bassi vedrà un adeguamento automatico verso un livello minimo riconosciuto dallo Stato, senza dover avviare nuove pratiche. Un dettaglio che molti sottovalutano è che la decisione interviene proprio su una disparità che durava da anni tra sistemi di calcolo diversi.

chi beneficia della sentenza

La sentenza interessa in modo concreto i titolari di assegno ordinario di invalidità che, pur avendo versato contributi, ricevevano prestazioni calcolate esclusivamente sul sistema contributivo. Fino a poco tempo fa, l’integrazione al trattamento minimo era riservata principalmente a chi aveva pensioni calcolate con il metodo retributivo o con il misto; molti contribuenti puri restavano fuori. La Corte ha stabilito che questa distinzione non può produrre differenze di trattamento ingiustificate: per questo motivo l’INPS dovrà adeguare gli assegni inferiori al minimo riconosciuto dallo Stato.

Si parla di una platea ampia: diverse centinaia di migliaia di persone in Italia potrebbero beneficiare dell’adeguamento, perché la misura corregge esclusivamente il principio applicativo, non la natura della prestazione. Va sottolineato che la pronuncia non attribuisce arretrati retroattivi sui periodi già liquidati: l’integrazione opererà per il futuro a decorrere dal periodo indicato dall’amministrazione previdenziale. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è che le spese fisse pesano di più sulle fasce con redditi ridotti; per questo l’adeguamento assume una rilevanza sociale reale.

In termini pratici, il beneficio si traduce nel fatto che ogni assegno dovrà essere portato, se necessario, al trattamento minimo previsto per legge. Questo significa che importi che prima restavano al di sotto di una soglia minima saranno adeguati automaticamente, rendendo più uniforme la tutela economica tra chi ha regimi diversi ma la stessa condizione di salute.

requisiti e modalità per l’adeguamento

Per accedere all’assegno di invalidità rimangono imprescindibili i requisiti sanitari e contributivi già noti: una riduzione della capacità lavorativa permanente a meno di un terzo e un periodo minimo di contributi versati, comprensivo di quote negli anni precedenti alla domanda. La procedura prevede una fase di valutazione medico-legale e la verifica dei versamenti, poi l’erogazione mensile della prestazione. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che la convocazione per la visita può avvenire sia tramite commissioni ASL sia con medici dell’ente previdenziale, a seconda dell’organizzazione locale.

Dal punto di vista amministrativo, non sarà necessario presentare una nuova domanda per ottenere l’adeguamento: l’INPS procede d’ufficio con l’integrazione automatica per riallineare gli importi al minimo previsto. La misura interviene quando l’assegno risultante dal montante contributivo è inferiore alla soglia legale e l’interessato possiede i requisiti sanitari e contributivi richiesti. La soglia minima applicata è quella stabilita dalla normativa sul trattamento minimo, corrispondente a circa 603,40 euro mensili per il calcolo della prestazione base.

Per chi deve ancora richiedere l’assegno, la via resta la domanda all’ente previdenziale con la documentazione sanitaria e contributiva necessaria e la partecipazione alla verifica medico-legale. Per chi già percepisce l’assegno e rientra nelle condizioni previste, l’effetto pratico si vedrà direttamente nelle rate erogate dall’ente. Un dettaglio utile: nelle comunicazioni ufficiali l’amministrazione riporterà chiaramente l’adeguamento, così da consentire a beneficiari e patronati di verificare con precisione l’importo aggiornato.

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