Nei giornali locali e nelle redazioni delle piccole case editrici la giornata si misura con una scadenza precisa: la procedura per ottenere il contributo sulla carta chiude alle ore indicate dalla normativa e molte imprese stanno completando gli ultimi passaggi online. La misura è pensata per sostenere la stampa cartacea, ma chi vuole accedere deve seguire una procedura formale e rispettare requisiti stringenti. Tra documenti da caricare, firme elettroniche e limiti di bilancio, restano pochi giorni per presentare la domanda e ottenere un credito d’imposta che copre una parte significativa della spesa per la carta.
Scadenza e modalità di invio
Le imprese editoriali devono presentare la domanda entro le 17 del 31 ottobre 2025: il termine è tassativo e le istanze vanno inoltrate esclusivamente tramite il portale istituzionale predisposto per le misure di sostegno all’editoria. Per accedere alla piattaforma è necessario autenticarsi con SPID, CIE o CNS, selezionare la sezione dedicata allo Sportello telematico delle misure di sostegno all’Editoria e seguire la procedura guidata per l’invio.
La richiesta deve riferirsi alle spese effettivamente sostenute nel 2024 per l’acquisto della carta usata nella stampa di quotidiani e periodici. Si tratta di una misura che riconosce un credito d’imposta pari al 30% delle spese ammissibili, con un tetto complessivo disponibile di 60 milioni di euro. Un dettaglio che molti sottovalutano è la necessità di rispettare esattamente il formato e le istruzioni per il caricamento dei file: errori nel formulario o nelle singole voci possono determinare ritardi o rigetti della pratica.
Le domande verranno esaminate dall’ente competente; se l’ammontare delle richieste supera le risorse disponibili, il beneficio sarà ripartito in modo proporzionale tra i richiedenti. Per questo motivo, inviare una pratica completa e corretta nella tempistica prevista è cruciale per non perdere una quota del sostegno disponibile.

Requisiti, documentazione e utilizzo del credito
Possono richiedere il contributo le imprese che pubblicano quotidiani e periodici in formato cartaceo e che abbiano sede nell’Unione europea o nello Spazio economico europeo. È inoltre richiesta l’iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione (ROC) e lo stato di attività non in liquidazione. Restano esclusi i quotidiani distribuiti gratuitamente, i periodici venduti esclusivamente per corrispondenza e le pubblicazioni a contenuto pornografico; queste esclusioni sono previste a tutela della natura dell’intervento e per evitare usi distorti delle risorse.
La documentazione richiesta include un prospetto analitico delle fatture relativo alle forniture di carta, che il legale rappresentante deve firmare digitalmente, e una certificazione della spesa sottoscritta dal revisore legale. Il sistema richiede che il prospetto venga caricato in due versioni: una in formato Excel senza firma digitale e una seconda in formato .P7M con firma digitale, per garantire la tracciabilità e la validità giuridica dei dati inoltrati.
Il bonus non è cumulabile con altre agevolazioni per le stesse spese né con contributi pubblici statali, regionali o europei: chi ottiene il credito dovrà indicarlo in compensazione tramite il modello F24 utilizzando il codice tributo 6974. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che, per molte piccole redazioni regionali, questo contributo rappresenta una significativa riduzione dei costi operativi per la stampa, con ricadute concrete sulla capacità di mantenere edizioni cartacee sul territorio.
Chiudere una pratica corretta significa non soltanto rispettare il termine, ma avere la certezza che il credito sarà utilizzabile in compensazione fiscale: per le imprese editoriali che hanno investito in carta nel 2024, resta una chance concreta di alleggerire i costi e sostenere l’attività redazionale.
